La creatività dei birrai italiani
Si può dir che la creatività è di casa in un birrificio artigianale, anzi è spesso l’ingrediente fondamentale delle nostre birre.
Non è sempre stato così.
In Italia la storia delle birre artigianali è relativamente recente: inizia circa 25 anni fa.
All’inizio per forza bisognava rifarsi agli stili e tradizioni degli altri paesi stranieri come Belgio Germania e Inghilterra che avevano una forte tradizione brassicola, le cose però, col tempo sono cambiate perché è nata l’esigenza di interpretare gli stili classici esteri con la sensibilità e gli ingredienti del nostro Paese.
Non dimentichiamoci che in Italia c’è una biodiversità tale, per ingredienti e prodotti della natura, che ci mette a disposizione un ventaglio di materie prime da impiegare, infinito.
Largo quindi a cereali autoctoni, a piante aromatiche provenienti dalle zone dei diversi birrifici fino ad arrivare ad esempio ad uno stile che ha la parola “Italia” nel nome: le IGA (Italian Grape Ale) fondono in un solo prodotto due tradizioni.
Il birraio fa fermentare insieme il mosto dell’uva con il mosto tipico delle produzioni birraie.
È uno stile questo che oggi ci viene imitato anche all’estero.
È stata la creatività a far sì che i birrai italiani consolidassero la loro credibilità e anche un certo riconoscimento dall’estero (direi completamente meritato).