Il dry hop, ossia l’aggiunta di luppolo “a freddo”, dopo che il mosto di birra è stato inoculato con il lievito, è sempre stato un processo più alchemico che tecnico.
Vogliamo dire che fino a qualche tempo fa non si trovava molta letteratura scientifica sugli effetti delle varie modalità di aggiunta del luppolo in questa fase e come sempre accade quando non ci sono risultanze oggettive… tra gli appassionati serpeggiavano le più varie leggende birraie.
Si giurava che luppolare per una settimana dopo la fermentazione a 16°C permetteva di raggiungere vette aromatiche impensate! Ma no, se invece si luppolava per soli 3 giorni era meglio, ma a una temperatura un po’ più alta. Meglio con la luna piena! Facendo ricircolare il mosto. No! tenendolo fermo ma iniettando un po’ di CO2 dal fondo…
Finalmente se ne sa un po’ di più.
I ricercatori hanno affilato i gascromatografi e i panel di degustatori hanno preparato le fauci per misurare gli effetti di una infinità di variazioni possibili su questa tecnica.
Così ora sappiamo che la situazione è ancora più complicata di quanto si supponesse.
Sì perchè anche il lievito ama il luppolo, e se si inizia a luppolare durante la fermentazione si possono ottenere interessanti effetti!
Quindi ricapitoliamo:
- posso usare il luppolo prima, durante e dopo la fermentazione
- posso vedere quali ceppi di lieviti interagiscono meglio con il luppolo, creando nuovi profumi
Siccome la Double Trouble è al momento la nostra birra più luppolata (al momento è scritto in corsivo apposta… ne arriveranno delle belle dopo l’estate!!!) abbiamo pensato di rifarne un nuovo lotto modificando i tempi di aggiunta del luppolo.
Stesse tipologie e stesse quantità della produzione che state assaggiando in questi giorni, ma momenti di aggiunta diversi durante la fermentazione, per vedere cosa c’è di vero (o di mito) nel trend del momento.
Rimanete sintonizzati per sapere come va a finire!